Il Gruppo SEA pone grande attenzione alla corretta gestione dei rischi correlati allo svolgimento della propria attività aziendale. A tal fine si è dotata di processi e procedure volti a monitorare e mitigare i rischi potenziali, ad assicurare la safety aeroportuale e la qualità dei servizi offerti, tutelare le attività tangibili e intangibili di interesse degli stakeholder e garantire nel lungo termine la creazione di valore.
A maggior supporto e integrazione dei sistemi in essere, nel 2016 Il Gruppo SEA ha avviato un progetto di Enterprise Risk Management (ERM) finalizzato alla costruzione di un modello per l’identificazione, la classificazione, la misurazione, la valutazione omogenea e trasversale dei rischi correlati allo svolgimento dell’attività aziendale, nonché al monitoraggio continuo degli stessi, a supporto delle scelte strategiche e decisionali del management e dell’assurance per gli stakeholder di riferimento. E’ stato quindi definito il risk model di SEA e si è svolto un primo risk assessment che ha coinvolto il management e che si è concluso con l’identificazione e la valutazione dei principali rischi aziendali e dei sistemi di risk management in essere.
Nelle successive fasi di cui si compone il progetto, verrà definito il Framework ERM attraverso l’esplicitazione del Risk Appetite aziendale rispetto ai rischi identificati, la definizione delle regole, degli strumenti e delle procedure per la misurazione, il controllo, il monitoraggio e il reporting degli stessi.
Fattori di rischio del Gruppo SEA
I rischi cui è soggetto il Gruppo SEA sono raggruppabili in quattro macro categorie: rischi di contesto esterno, rischi operativi e di business, rischi finanziari, rischi legali e di compliance.
Rischi di contesto esterno
Il Gruppo SEA svolge la propria attività di gestore aeroportuale in un regime regolamentato, tuttavia i risultati economico finanziari del Gruppo sono ampiamente influenzati dalle dinamiche socio-politiche, macroeconomiche e concorrenziali a livello mondiale.
Di seguito si evidenziano i principali rischi strategici che possono comportare effetti particolarmente significativi sulle performance del Gruppo SEA.
Evoluzione del traffico aereo
L'andamento del settore aeroportuale è fortemente influenzato dalla crescita del volume complessivo di traffico aereo, a sua volta legato a diversi fattori quali, ad esempio, l’andamento dell’economia. La dinamica del PIL mondiale, europeo e nazionale, le previsioni del prezzo del petrolio, eventuali shock derivanti da eventi non prevedibili possono influenzare significativamente il traffico aereo e quindi la redditività del Gruppo.
In tale ambito, di particolare attualità è l’uscita del Regno Unito dall’Europa (Brexit) che, se si declinerà nel cosiddetto modello Hard Brexit, comporterà una redistribuzione delle rotte tra gli aeroporti del Gruppo che complessivamente potrebbe essere peggiorativa in considerazione della riduzione di domanda di traffico UK e delle limitazioni ai vettori inglesi sulle tratte EU e ai vettori comunitari nella tratta UK-Milano.
Inoltre, in un contesto tariffario regolato quale quello del trasporto aereo in cui opera il Gruppo SEA, eventuali cali di traffico potrebbero non essere compensati attraverso un adeguamento tariffario.
Strategie delle compagnie aeree
Come per gli altri operatori aeroportuali, lo sviluppo futuro delle attività dipende in misura significativa dalle scelte strategiche delle compagnie aeree, correlate anche all’evoluzione della situazione economico-finanziaria mondiale. Negli ultimi anni vi è stato anche un significativo mutamento della domanda generato dal rafforzamento della presenza dei vettori low cost con conseguente aumento della concorrenza fra gli scali, consentendo lo sviluppo di aeroporti decentrati e di minori dimensioni.
Il volume del traffico dei passeggeri e delle merci in transito presso gli scali di Linate e Malpensa costituisce un fattore chiave nell’andamento dei risultati economici del Gruppo. L’eventuale diminuzione o interruzione dei voli da parte di una o più compagnie aeree, operanti sugli aeroporti gestiti dal Gruppo SEA, potrebbe determinare una diminuzione del suddetto traffico, con conseguente effetto negativo sulle attività e sui risultati economici del Gruppo.
In questo contesto, l’annunciato piano di ristrutturazione di Alitalia potrebbe comportare una riduzione dei voli sugli scali su cui opera il Gruppo.
Ciononostante SEA ritiene di poter far fronte al rischio della diminuzione o interruzione dei voli, anche in considerazione della redistribuzione del traffico passeggeri tra le compagnie aeree operanti sul mercato e della capacità di attrarre nuovi vettori. L’eventuale ridistribuzione del traffico potrà richiedere un certo periodo di tempo, influenzando temporaneamente i risultati del Gruppo.
Evoluzione del quadro regolatorio e della normativa
Le attività del Gruppo SEA, al pari di tutti i gestori aeroportuali italiani, sono soggette a un elevato livello di regolamentazione che incide, in particolare, sull’assegnazione degli slot, sul controllo del traffico aereo e sulla determinazione dei corrispettivi relativi ai servizi offerti (diritti aeroportuali, corrispettivi per i controlli di sicurezza, corrispettivi per l'utilizzo dei beni di uso comune e delle infrastrutture centralizzate destinate ai servizi di handling). L’eventuale modifica del quadro regolamentare potrebbe incidere sui risultati del Gruppo.
Competizione
Le scelte strategiche di altri operatori, che rappresentano un’alternativa al trasporto aereo, se non coerentemente coordinate in una visione più ampia di connettività, possono rappresentare una minaccia allo sviluppo domestico del traffico sugli scali milanesi.
In particolare, lo sviluppo tecnologico di mezzi di trasporto veloci e alternativi su rotaia, ha permesso di ridurre i tempi di percorrenza da Milano per Roma e Napoli e ha reso più agevole raggiungere anche mete più lontane. L’aumento della frequenza dei treni ad alta velocità lungo queste tratte potrebbe comportare una riduzione del traffico aereo dall’aeroporto di Linate.
Rischi operativi e di business
I fattori di rischio operativi sono strettamente collegati allo svolgimento dell’attività aeroportuale e possono impattare sulle performance di breve e lungo termine.
Safety & security
Il verificarsi di incidenti comporta conseguenze negative sull’attività del Gruppo e può avere ricadute anche su passeggeri, residenti locali e dipendenti.
Al fine di monitorare, mitigare e individuare i piani di intervento in caso di emergenze il sistema di Safety Management System ha proseguito le proprie attività, consolidando e migliorando ulteriormente i risultati ottenuti negli anni precedenti. Si mantengono inalterati, nella loro consistenza e validità, i principi ispiratori della politica della Safety aeroportuale di SEA:
- garantire la rispondenza progettuale, realizzativa e il mantenimento delle infrastrutture di volo, degli impianti e delle attrezzature ai più alti standard di riferimento;
- assicurare la revisione dei processi operativi per conseguire la maggiore conformità possibile ai dettami nazionali e internazionali in tema di Safety;
- monitorare il mantenimento degli standard di Safety per tutti gli operatori, i soggetti esterni operanti a qualsiasi titolo all’interno del sedime aeroportuale;
- garantire una ricorrente e adeguata formazione del personale, con priorità le risorse operative, ponendo particolare accento sui requisiti e sulle conseguenti azioni per un sempre migliore livello di Safety;
- garantire l’azione di sensibilizzazione e di comunicazione affinché ogni evento che possa avere riflessi sulla Safety venga segnalato attraverso la compilazione del Ground Safety Report.
A mitigazione degli impatti che tali eventi potrebbero avere qualora si verificassero, il Gruppo SEA si è dotato di adeguate coperture assicurative.
Ground Safety Report
Come negli anni passati anche nel 2016 gli eventi di safety segnalati con i Ground Safety Report sono stati analizzati e classificati in base alle regole definite e condivise anche con gli altri operatori nelle periodiche riunioni dei Safety Committee.
E’ stato consolidato un nuovo sistema per le segnalazioni che prevede che queste siano inviate via web, tramite un apposito link. La nuova modalità si aggiunge a quella classica cartacea che rimane sempre attiva.
Simulazioni di emergenza
Nell’anno sono state effettuate le esercitazioni di emergenza per crash aereo sia a Linate sia a Malpensa. Dai feedback ricevuti emerge una valutazione complessivamente positiva in termini di raggiungimento degli obiettivi prefissati, sia per quanto riguarda il rispetto delle procedure sia per gli aspetti comunicativi. Anche per l’anno 2016, come negli anni precedenti, è stato attivato il gruppo degli psicologi di emergenza dell’associazione SIPEM. In accordo con la circolare ENAC GEN 05, nel corso delle esercitazioni, sono state testate le costituzioni dei team di contatto intervenute presso l’area illesi e familiari.
Certificazione di aeroporto
- Attività di auditing: le attività di auditing hanno seguito per i primi sei mesi il piano previsto dalla precedente certificazione ENAC. Il secondo semestre è stato dedicato al controllo e alla implementazione di quanto indicato nel nuovo regolamento Europeo che ha anticipato di un anno il termine di conversione EASA, previsto per dicembre 2017.
- Regolamento EU “EASA” N. 139-Nuova certificazione di aeroporto (EASA): è stata completata l’attività di conversione dei Certificati di Aeroporto di entrambi gli scali gestiti da SEA. Sono stati preparati i manuali di Aeroporto secondo le prescrizioni EASA e gli stessi sono stati approvati da ENAC. Ai fini della conversione dei Certificati di Aeroporto e per allineare i due scali alle indicazioni del nuovo regolamento EASA, sono state realizzate 16 nuove analisi di rischio per lo scalo di Malpensa e 18 per lo scalo di Linate.
Aviazione Generale Linate
Anche per l’Aviazione Generale si procede costantemente con la segnalazione degli eventi attinenti alla Safety Aeroportuale.
Interruzione attività/servizi
Le attività del Gruppo possono subire un’interruzione a seguito di: scioperi del proprio personale, di quello delle compagnie aeree, del personale addetto ai servizi di controllo del traffico aereo e degli operatori di servizi pubblici di emergenza; non corretta e non puntuale prestazione di servizi da parte di soggetti terzi e avverse condizioni meteorologiche (neve, nebbia, ecc.).
Eventi naturali (es. fulmini) e/o cortocircuiti per sovraccarichi, potrebbero ad esempio causare un blackout elettrico con conseguente fermo dei sistemi informativi (spegnimento dei display, ritardi partenze).
Le procedure aziendali sono state predisposte al fine di gestire al meglio gli eventi suddetti. Sono inoltre state attivate azioni di trasferimento del rischio laddove possibile, attraverso piani assicurativi.
Risorse umane
Il raggiungimento degli obiettivi del Gruppo dipende dalle risorse interne e dalle relazioni instaurate con i propri dipendenti. Comportamenti non etici o inappropriati dei dipendenti possono avere conseguenze legali e finanziarie sulle attività aziendali. Il corpo procedurale implementato, anche in compliance con il modello 231 di cui il Gruppo si è dotato, il Codice Etico ora Codice di Condotta, la formazione e la sensibilizzazione interna relative a tali tematiche, unitamente ai piani di sviluppo dei talenti e alla cooperazione e dialogo continuo con le rappresentanze sindacali favoriscono un contesto aziendale che minimizza i rischi legati alla gestione delle risorse umane.
Affidabilità dei fornitori
Il fallimento o le difficoltà operative di fornitori unici o di difficile sostituzione, potrebbero avere impatto sul Gruppo in termini operativi ed economico-finanziari.
Rischi finanziari
La gestione dei rischi finanziari è svolta dalla Capogruppo che identifica, valuta ed effettua le azioni idonee a prevenire e limitare le conseguenze connesse al verificarsi dei suddetti fattori di rischio. Per informazioni addizionali si veda paragrafo n. 4 “Gestione dei rischi” delle note esplicative al Bilancio Consolidato.
Rischi commodity
Il Gruppo SEA è esposto alle variazioni dei prezzi, e dei relativi cambi, delle commodity energetiche trattate, ovvero gas e marginalmente energia elettrica. Tali rischi, comunque contenuti per effetto della forte incidenza dell’autoconsumo da parte del Gruppo della produzione di energia di SEA Energia, dipendono dall’acquisto delle suddette commodity energetiche.
Per informazioni addizionali si veda paragrafo n. 4 “Gestione dei rischi” delle note esplicative al Bilancio Consolidato.
Rischi legali e di compliance
Il Gruppo svolge la propria attività in un settore regolamentato a livello nazionale, comunitario e internazionale.
Una parte significativa dei ricavi del Gruppo SEA deriva dalle attività svolte sulla base della convenzione stipulata tra la Società per Azioni Esercizi Aeroportuali SEA ed ENAC, avente durata sino al 4 maggio 2041. La Convenzione prevede una serie di obblighi concernenti la gestione e lo sviluppo del sistema aeroportuale di Milano, nonché ipotesi di recesso anticipato in caso di gravi inadempimenti da parte di SEA e ipotesi di risoluzione in caso di ritardo per più di dodici mesi nel pagamento del corrispettivo dovuto da SEA o in caso di dichiarazione di fallimento di SEA. La conformità di processi e procedure agli standard nazionali e internazionali consente di ritenere remoto il rischio di non compliance alle regole concessorie. Inoltre, al termine della Convenzione SEA è obbligata a restituire i beni demaniali facenti parte degli aeroporti di Malpensa e di Linate e a devolvere gratuitamente allo Stato tutti gli impianti, le opere e le infrastrutture realizzate da SEA sui beni medesimi. L’applicazione dell’IFRIC 12 nella contabilizzazione degli investimenti e dell’obbligo di ripristino consente di riflettere per competenza l’onere complessivo per ammortamenti e costo di ripristino gravate in ogni esercizio sul conto economico alla luce delle obbligazioni concessorie assunte da SEA.
Rischio connesso alla decisione della Commissione Europea del 19 dicembre 2012 concernente gli asseriti Aiuti di Stato concessi a favore di SEA Handling e alla Decisione del 9 luglio 2014 di avvio di nuova istruttoria sulla costituzione e capitalizzazione di Airport Handling
(a) Procedimento relativo alla decisione della Commissione Europea del 19 dicembre 2012
Con decisione del 19 dicembre 2012, la Commissione Europea ha stabilito che gli aumenti di capitale effettuati da SEA a favore della sua controllata SEA Handling negli anni 2002-2010, per un importo complessivo pari a circa 360 milioni di Euro, costituiscano aiuti di Stato incompatibili con il mercato interno, e ha conseguentemente imposto allo Stato italiano l’obbligo di attivarsi per consentire la restituzione del presunto aiuto da parte della stessa SEA Handling.
Come più ampiamente descritto nella Relazione Finanziaria Annuale 2015, SEA, nel contesto di un formale progetto di ‘esecuzione alternativa’ della decisione, ha posto in essere una serie di azioni tra le quali (i) la liquidazione e definitiva uscita dal mercato di SEA Handling, (ii) la costituzione di Airport Handling al fine di continuare a offrire i servizi di assistenza a terra nel contesto in condizioni di piena concorrenza con le altre società di handling e in regime di assoluta discontinuità economica con SEA Handling, (iii) l’assegnazione dell’intera partecipazione nel capitale di Airport Handling in un trust denominato “Milan Airport Handling Trust”, al fine di escludere qualsiasi forma di controllo di SEA su Airport Handling e continuità tra SEA Handling e la stessa Airport Handling, (iv) cessione del 30% delle azioni di Airport Handling ad un operatore terzo con l’opzione, a determinate condizioni, di poter acquistare un ulteriore 40% delle azioni.
Nei confronti della sopra richiamata decisione sono stati presentati tre autonomi ricorsi di annullamento dinanzi al Tribunale dell’Unione europea, da parte dello Stato italiano, di SEA Handling e del Comune di Milano.
Tali ricorsi si trovano oggi in avanzata fase di trattazione, essendo da mesi oramai conclusa la fase scritta del procedimento; si attende dunque una pronuncia del Tribunale nel 2017.
Nel frattempo, si è comunque dato avvio ad una fase di interlocuzione – per il tramite delle Autorità italiane – con la Commissione Europea, al fine di rappresentare l’incapacità di SEA Handling di far comunque fronte in toto a tale onere restitutorio e, di riflesso, l’impossibilità dello Stato italiano di dare integrale esecuzione in forma specifica alla decisione.
Con lettera trasmessa alle Autorità italiane in data 20 luglio 2016, la Commissione Europea, preso atto delle argomentazioni spese da SEA Handling, ha chiesto conferme circa la cessazione dell’attività, lo stato di avanzamento della liquidazione e le procedure poste in essere per l’adempimento, nei limiti delle somme rivenienti dalla liquidazione stessa, dell’obbligo restitutorio di SEA Handling.
Alla luce di quanto precede, in coerenza all’impostazione adottata nei precedenti bilanci e relazioni finanziarie infrannuali, si ritiene di non dover effettuare alcun appostamento di fondi per rischi ed oneri nel bilancio di SEA Handling in liquidazione e/o di crediti verso la stessa nel bilancio di SEA con riferimento vuoi agli obblighi di restituzione integrale di SEA Handling a SEA dei presunti aiuti di Stato e/o alla rilevazione dell’intero credito per restituzione dell’aiuto di Stato da parte di SEA. Invero, a prescindere da ogni valutazione in merito alla debenza o meno delle somme in questione (anche in relazione agli esiti dei ricorsi pendenti), se e nella misura in cui residueranno disponibilità dalla liquidazione degli attivi di SEA Handling la corresponsione di tale avanzo non potrà comunque che avvenire a favore di SEA, socio unico della società in liquidazione.
(b) Procedimento relativo all’avvio della istruttoria della Commissione Europea del 9 luglio 2014
Il 9 luglio 2014 la Commissione Europea ha deciso di avviare – nell’ambito dei poteri ad essa conferiti in materia di aiuti di Stato – una formale istruttoria, onde poter meglio approfondire alcuni aspetti relativi alla relazione di discontinuità economica tra SEA Handling e Airport Handling e alla possibile sussistenza di (ulteriori) presunti aiuti di Stato nella capitalizzazione, da parte di SEA, della nuova società.
Con decisione del 5 luglio 2016, trasmessa a SEA dal Ministero dei Trasporti in data 19 luglio 2016, la Commissione Europea ha concluso il procedimento di indagine avviato in relazione alla costituzione e capitalizzazione della società Airport Handling S.p.A. rilevando: (i) l’assenza di continuità economica tra SEA Handling S.p.A. ed Airport Handling S.p.A., (ii) l’assenza di trasferimento dell’obbligo di restituzione dell’aiuto di Stato incompatibile ad Airport Handling S.p.A. nonché (iii) l’insussistenza di aiuti di Stato nella costituzione e capitalizzazione della suddetta società.
Medio tempore, si è peraltro perfezionato il processo di dismissione del controllo di Airport Handling da parte di SEA:
- nel dicembre 2014, SEA congiuntamente con il Trustee del Milan Airport Handling Trust ha conferito il mandato a un advisor finanziario indipendente al fine di identificare potenziali investitori interessati all’acquisizione di una quota di partecipazione in Airport Handling;
- nel settembre 2015 il Trustee ha sottoscritto con dnata, primaria società internazionale del Gruppo Emirates attiva nel settore dell’handling aeroportuale, un accordo vincolante per la cessione del 30% delle azioni di Airport Handling, e di analoga percentuale degli SFP detenuti da SEA in Airport Handling, con attribuzione a dnata, al closing, della maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione e pertanto della Governance di Airport Handling;
- l’accordo prevede anche un’opzione a favore di dnata per l’acquisto, al verificarsi di determinate condizioni, di un ulteriore 40% di azioni (call option) e di una quota corrispondente di SFP. La positiva decisione della Commissione Europea rispetto all’indagine del luglio 2014 ha reso non più esercitabile da parte di dnata una put option prevista in caso di decisione sfavorevole;
- il closing dell’operazione è avvenuto il 23 marzo 2016, dopo la decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che non ha ravvisato nell’operazione in esame, ai sensi dell'articolo 6, comma 1, della Legge n. 287/90, la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sul mercato, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza. A seguito di ciò si è provveduto a riclassificare come “corrente” la quota delle altre attività finanziarie in capo a SEA oggetto di prospettata cessione;
- l’investimento di dnata in Airport Handling porta a una valorizzazione della società di 25 milioni di Euro, importo che conferma gli attivi patrimoniali iscritti in Bilancio. La transazione, a fronte della cessione del primo 30%, ha comportato il pagamento di 7,5 milioni di Euro da parte di dnata, somma vincolata a garanzia di dnata per un prefissato periodo di tempo, e prevede l’ulteriore pagamento di 10 milioni di Euro per l’acquisizione della quota addizionale del 40% (importi da suddividere proporzionalmente tra azioni e SFP rispettivamente detenuti dal Trustee e SEA).
In ragione di quanto precede, con riferimento alle somme trasferite da SEA nel capitale di Airport Handling ed alla sottoscrizione degli strumenti finanziari partecipativi da parte di SEA, si ritiene che le stesse potranno essere recuperate nel contesto della dismissione di Airport Handling ovvero della partecipazione ai risultati futuri della stessa (per l’interessenza residuale) che si ritengono realizzabili. Ne consegue, che nessuna particolare appostazione o correzione si rende necessaria o opportuna.