Sintesi dei principi contabili adottati

Di seguito sono riportati i principali criteri e i principi contabili applicati nella preparazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2016, come di seguito definito.

Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 è stato redatto in migliaia di Euro così come le tabelle incluse nelle note esplicative.

2.1     Base di preparazione

Il Bilancio Consolidato è comprensivo del Prospetto della situazione Patrimoniale-Finanziaria Consolidata, del Conto Economico Consolidato, del Conto Economico Consolidato Complessivo, del Rendiconto Finanziario Consolidato, del Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto Consolidato e delle relative Note esplicative.

Si precisa che ai fini di una migliore rappresentazione dei dati di bilancio sono state apportate le seguenti riesposizioni: i) l’EBITDA è stato definito nel 2016 come differenza tra il totale ricavi ed il totale costi operativi, ad esclusione degli accantonamenti e svalutazioni. Conseguentemente è stato riesposto anche l’esercizio precedente per rendere comparabili tali dati; ii) il debito per addizionali sui diritti di imbarco è stato riclassificato dalla voce “Debiti per imposte dell’esercizio” alla voce “Altri debiti”, con conseguente riclassificazione dei valori del precedente esercizio, a fini comparativi.

Come nel bilancio 2015 si applica l’IFRS 5 al settore dell’handling di aviazione commerciale il cui conto economico non concorre al risultato dell’esercizio 2016 su ogni linea di costo e ricavo per natura, ma viene esposto in una specifica linea distinta del conto economico denominata “Risultato netto da attività cessate”; stesso trattamento viene applicato alle attività e passività connesse al settore handling aviazione commerciale, esposte sinteticamente in specifiche voci dell’attivo e del passivo.

In apposito paragrafo delle presenti note esplicative, cui si rinvia (Paragrafo 5.2 “Attività e passività cessate e risultato netto da attività cessate”), viene fornito il dettaglio analitico del contenuto delle voci relative alle attività cessate così come presentate nel Conto Economico Consolidato, nella situazione Patrimoniale-Finanziaria Consolidata e nel Rendiconto Finanziario Consolidato.

Il Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2016 è stato redatto in conformità agli IFRS in vigore alla data di approvazione dello stesso, e ai provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 del D.Lgs. 38/2005. Per IFRS si intendono tutti gli “International Financial Reporting Standards”, tutti gli “International Accounting Standards” (IAS), tutte le interpretazioni dell’“International Financial Reporting Interpretations Committee” (IFRIC), precedentemente denominato “Standing Interpretations Committee” (SIC), omologati e adottati dall’Unione europea.

Relativamente alle modalità di presentazione degli schemi di bilancio, per la situazione patrimoniale-finanziaria è stato adottato il criterio di distinzione “corrente/non corrente”, per il conto economico complessivo lo schema scalare con la classificazione dei costi per natura e per il rendiconto finanziario il metodo di rappresentazione indiretto. 

Il Bilancio Consolidato è stato predisposto sulla base del criterio convenzionale del costo storico, salvo che per la valutazione delle attività e passività finanziarie, ivi inclusi gli strumenti derivati, nei casi in cui è obbligatoria l’applicazione del criterio del fair value.

Il Bilancio Consolidato è stato redatto nel presupposto della continuazione dell’attività, utilizzando quindi principi propri di una azienda in funzionamento. La Direzione della Società ha valutato che, pur in presenza di un difficile contesto economico e finanziario, non sussistono incertezze sulla continuità aziendale considerando i livelli di capitalizzazione esistenti e non rilevando l’esistenza di indicatori di carattere finanziario, gestionale, operativo e di altro genere che potessero segnalare criticità circa la capacità della Società di fare fronte alle proprie obbligazioni nel prevedibile futuro e in particolare nei prossimi 12 mesi. Nella redazione del Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2016 sono stati applicati gli stessi Principi Contabili adottati nella redazione del Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2015, opportunamente aggiornati come di seguito indicato. A seguito della emissione su mercato regolamentato del prestito obbligazionario denominato “SEA 3 1/8 2014-2021”, sono stati utilizzati i Principi Contabili IFRS 8 e IAS 33 in materia di informazione segmentale e utile per azione.

Si precisa che ai fini di una migliore esposizione di bilancio, lo schema di conto economico è stato presentato in due distinte tabelle denominate: a) Conto Economico Consolidato e b) Conto Economico Consolidato Complessivo.

Il Bilancio Consolidato è assoggettato a revisione contabile da parte della Società di Revisione, Deloitte & Touche SpA, revisore legale della Società SEA SpA e del Gruppo.

2.2      Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni IFRS applicabili dal 1° gennaio 2016

Si riportano di seguito i principi contabili internazionali, gli emendamenti e interpretazioni la cui applicazione è obbligatoria a partire dal 1° gennaio 2016, a seguito del completamento delle relative procedure di omologazione da parte delle autorità competenti. L’adozione di tali emendamenti e interpretazioni non ha avuto effetti sulla posizione finanziaria o sul risultato della Società.

DescrizioneData di omologaPubblicazione in G.U.C.E.Data di efficacia prevista dal principioData di efficacia per SEA
Amendment to IAS 19 Employee benefits17 dic ‘1409 gen ‘15Esercizi che iniziano a partire dal 01 feb ‘1501 gen ‘16
Annual improvements cycles 2010-201217 dic ‘1409 gen ‘15Esercizi che iniziano a partire dal 01 feb ‘1501 gen ‘16
Amendment to IFRS 11 Joint arrangements on acquisition of an interest in a joint operation24 nov ‘1525 nov ‘15Esercizi che iniziano a partire dal 01 gen ‘1601 gen ‘16
Amendment to IAS 16 Property, plant and equipment and IAS 38 Intangible assets on depreciation and amortisation02 dic ‘1503 dic ‘15Esercizi che iniziano a partire dal 01 gen ‘1601 gen ‘16
Annual improvements cycles 2012-201415 dic ‘1516 dic ‘15Esercizi che iniziano a partire dal 01 gen ‘1601 gen ‘16
Amendment to IAS 1 Presentation of financial statements on the disclosure initiative18 dic ‘1519 dic ‘15Esercizi che iniziano a partire dal 01 gen ‘1601 gen ‘16
Amendment to IAS 27 Separate financial statements on the equity method18 dic ‘1523 dic ‘15Esercizi che iniziano a partire dal 01 gen ‘1601 gen ‘16

2.3    Principi contabili, modifiche e interpretazioni non ancora applicabili e non adottati in via anticipata dal Gruppo

Di seguito sono indicati i principi contabili internazionali, le interpretazioni e le modifiche a esistenti principi contabili e interpretazioni, ovvero specifiche previsioni contenute nei principi e nelle interpretazioni approvati dallo IASB già omologati dall’Unione europea, non ancora obbligatoriamente applicabili e non adottati in via anticipata dalle società del Gruppo:

DescrizioneOmologato alla data del presente documentoData di efficacia prevista dal principio
Amendment to IAS 12 Recognition of deferred tax assets for unrealized lossesNOEsercizi che iniziano a partire dal 01 gen 2017
Amendment to IAS 7 Disclosure initiativeNOEsercizi che iniziano a partire dal 01 gen 2017
IFRS 9 Financial instrumentsSIEsercizi che iniziano a partire dal 01 gen 2018
IFRS 15 Revenue from contracts with customers SIEsercizi che iniziano a partire dal 01 gen 2018
Amendment to IFRS 2 Clarification and measurement of share based payment transactionsNOEsercizi che iniziano a partire dal 01 gen 2018
Annual improvements cycles 2014-2016NOEsercizi che iniziano a partire dal 01 gen 2018
IFRIC 22 Foreign currency transactions and advance consideration NOEsercizi che iniziano a partire dal 01 gen 2018
Amendment to IAS 40 Transfers of investment propertyNOEsercizi che iniziano a partire dal 01 gen 2018
IFRS 16 LeasesNOEsercizi che iniziano a partire dal 01 gen 2019

Si precisa che non sono stati applicati anticipatamente principi contabili e/o interpretazioni, la cui applicazione risulterebbe obbligatoria per periodi che iniziano successivamente al 31 dicembre 2016.

Gli eventuali riflessi che i principi contabili, gli emendamenti e le interpretazioni di prossima applicazione potranno avere sull’informativa finanziaria delle società del Gruppo sono in corso di approfondimento e valutazione.

2.3.1 Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni IFRS non ancora omologati dall’Unione europea

Alla data di riferimento del presente Bilancio Consolidato gli organi competenti dell’Unione europea non hanno ancora concluso il processo di omologazione necessario per l’adozione degli emendamenti e dei principi sotto descritti.

In data 30 gennaio 2014 lo IASB ha pubblicato il principio IFRS 14 – Regulatory Deferral Accounts che consente solo a coloro che adottano gli IFRS per la prima volta di continuare a rilevare gli importi relativi alle attività soggette a tariffe regolamentate (“Rate Regulation Activities”) secondo i precedenti principi contabili adottati. Non essendo la Società/il Gruppo un first-time adopter, tale principio non risulta applicabile.

In data 13 gennaio 2016 lo IASB ha pubblicato il principio IFRS 16 – Leases che è destinato a sostituire il principio IAS 17 – Leases, nonché le interpretazioni IFRIC 4 Determining whether an Arrangement contains a Lease, SIC-15 Operating Leases—Incentives e SIC-27 Evaluating the Substance of Transactions Involving the Legal Form of a Lease. Il nuovo principio fornisce una nuova definizione di lease e introduce un criterio basato sul controllo (right of use) di un bene per distinguere i contratti di leasing dai contratti per servizi, individuando quali discriminanti: l’identificazione del bene, il diritto di sostituzione dello stesso, il diritto ad ottenere sostanzialmente tutti i benefici economici rivenienti dall’uso del bene e il diritto di dirigere l’uso del bene sottostante il contratto.

Il principio stabilisce un modello unico di riconoscimento e valutazione dei contratti di leasing per il locatario (lessee) che prevede l’iscrizione del bene oggetto di lease anche operativo nell’attivo con contropartita un debito finanziario, fornendo inoltre la possibilità di non riconoscere come leasing i contratti che hanno ad oggetto i “low-value assets” e i leasing con una durata del contratto pari o inferiore ai 12 mesi. Al contrario, lo Standard non comprende modifiche significative per i locatori.

Il principio si applica a partire dal 1° gennaio 2019 ma è consentita un’applicazione anticipata, solo per le Società che applicano in via anticipata l’IFRS 15 - Revenue from Contracts with Customers.

In data 19 gennaio 2016 è stato pubblicato un emendamento allo IAS 12 “Recognition of Deferred Tax Assets for Unrealised Losses”. Il documento ha l’obiettivo di fornire alcuni chiarimenti sull’iscrizione delle imposte differite attive sulle perdite non realizzate al verificarsi di determinate circostanze e sulla stima dei redditi imponibili per gli esercizi futuri. Le modifiche si applicano a partire dal 1° gennaio 2017, ma ne è consentita l’adozione anticipata.

In data 29 gennaio 2016 è stato pubblicato un emendamento allo IAS 7 “Disclosure Initiative”. Il documento ha l’obiettivo di fornire alcuni chiarimenti per migliorare l’informativa sulle passività finanziarie. In particolare, le modifiche richiedono di fornire un’informativa che permetta agli utilizzatori del bilancio di comprendere le variazioni delle passività derivanti da operazioni di finanziamento. Le modifiche si applicano a partire dal 1° gennaio 2017 ma è consentita un’applicazione anticipata. Non è richiesta la presentazione delle informazioni comparative relative ai precedenti esercizi.

In data 20 giugno 2016 è stato pubblicato un emendamento all’IFRS 2 “Classification and measurement of share-based payment transactions” che contiene alcuni chiarimenti in relazione alla contabilizzazione degli effetti delle vesting conditions in presenza di cash-settled share-based payments, alla classificazione di share-based payments con caratteristiche di net settlement e alla contabilizzazione delle modifiche ai termini e condizioni di uno share-based payment che ne modificano la classificazione da cash-settled a equity-settled. Le modifiche si applicano a partire dal 1° gennaio 2018, ma è consentita un’applicazione anticipata.

In data 12 settembre 2016 è stato pubblicato il documento “Applying IFRS 9 Financial Instruments with IFRS 4 Insurance Contracts”: per le entità il cui business è costituito in misura predominante dall’attività di assicurazione, le modifiche hanno l’obiettivo di chiarire le preoccupazioni derivanti dall’applicazione del nuovo principio IFRS 9 alle attività finanziarie, prima che avvenga la sostituzione da parte dello IASB dell’attuale principio IFRS 4 con il nuovo principio attualmente in fase di predisposizione, sulla base del quale sono invece valutate le passività finanziarie.

In data 8 dicembre 2016 è stato pubblicato il documento “Annual Improvements to IFRSs: 2014-2016 Cycle” (tra cui IFRS 1 First-Time Adoption of International Financial Reporting Standards - Deletion of short-term exemptions for first-time adopters, IAS 28 Investments in Associates and Joint VenturesMeasuring investees at fair value through profit or loss: an investment-by-investment choice or a consistent policy choice, IFRS 12 Disclosure of Interests in Other Entities – Clarification of the scope of the Standard), che integra parzialmente i principi preesistenti.

In data 8 dicembre 2016 è stata pubblicata l’interpretazione IFRIC 22 “Foreign Currency Transactions and Advance Consideration” con l’obiettivo di fornire delle linee guida per transazioni effettuate in valuta estera ove siano rilevati in bilancio degli anticipi o acconti non monetari, prima della rilevazione della relativa attività, costo o ricavo. Tale documento fornisce le indicazioni su come un'entità deve determinare la data di una transazione, e di conseguenza, il tasso di cambio a pronti da utilizzare quando si verificano operazioni in valuta estera nelle quali il pagamento viene effettuato o ricevuto in anticipo. L’IFRIC 22 è applicabile a partire dal 1° gennaio 2018, ma è consentita un’applicazione anticipata.

In data 8 dicembre 2016 è stato pubblicato un emendamento allo IAS 40 “Transfers of Investment Property”. Tali modifiche chiariscono i trasferimenti di un immobile ad, o da, investimento immobiliare. In particolare, un’entità deve riclassificare un immobile tra, o da, gli investimenti immobiliari solamente quando c’è l’evidenza che si sia verificato un cambiamento d’uso dell’immobile. Tale cambiamento deve essere ricondotto ad un evento specifico che è accaduto e non deve dunque limitarsi ad un cambiamento delle intenzioni da parte della Direzione di un’entità. Tali modifiche sono applicabili dal 1° gennaio 2018, ma è consentita un’applicazione anticipata.

In data 11 settembre 2014 è stato pubblicato un emendamento all’IFRS 10 e IAS 28 “Sales or Contribution of Assets between an Investor and its Associate or Joint Venture” al fine di risolvere l’attuale conflitto tra lo IAS 28 e l’IFRS 10 relativo alla valutazione dell’utile o della perdita risultante dalla cessione o conferimento di un non-monetary asset ad una joint venture o collegata in cambio di una quota nel capitale di quest’ultima. Al momento lo IASB ha sospeso l’applicazione di questo emendamento.

2.4    Criteri e metodologie di consolidamento

Le situazioni contabili delle società incluse nell’area di consolidamento sono redatte facendo riferimento all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2016 e sono state opportunamente rettificate, ove necessario, per uniformarle ai principi contabili del Gruppo.

L’area di consolidamento include il bilancio al 31 dicembre 2016 di SEA, delle sue controllate, e di quelle società sulle quali si esercita un’influenza notevole.

Ai sensi dell’IFRS 10, sono considerate controllate le società sulle quali il Gruppo possiede contemporaneamente i seguenti tre elementi:

(a) potere sull’impresa;

(b) esposizione, o diritti, a rendimenti variabili derivanti dal coinvolgimento con la stessa;

(c) capacità di utilizzare il potere per influenzare l’ammontare di tali rendimenti variabili.

Le società controllate sono consolidate secondo il metodo integrale. I criteri adottati per il consolidamento integrale sono i seguenti:

-     le attività e le passività, gli oneri e i proventi delle entità consolidate integralmente sono assunti linea per linea, attribuendo ai soci di minoranza, ove applicabile, la quota di patrimonio netto e del risultato netto del periodo di loro spettanza; tali quote sono evidenziate separatamente nell’ambito del patrimonio netto e del conto economico consolidato;

-     le operazioni di aggregazione di imprese sono rilevate secondo il metodo dell’acquisizione (acquisition method). Secondo tale metodo il corrispettivo trasferito in un’aggregazione aziendale è valutato al fair value, calcolato come la somma dei fair value delle attività trasferite e delle passività assunte dal Gruppo alla data di acquisizione e degli strumenti di capitale emessi in cambio del controllo dell’impresa acquisita. Gli oneri accessori alla transazione sono generalmente rilevati nel conto economico nel momento in cui sono sostenuti. Alla data di acquisizione, le attività identificabili acquisite e le passività assunte sono rilevate al fair value alla data di acquisizione; costituiscono un’eccezione le seguenti poste, che sono invece valutate secondo il loro principio di riferimento:

  • imposte differite attive e passive;
  • attività e passività per benefici ai dipendenti;
  • passività o strumenti di capitale relativi a pagamenti basati su azioni dell’impresa acquisita o pagamenti basati su azioni relativi al Gruppo emessi in sostituzione di contratti dell’impresa acquisita;
  • attività destinate alla vendita e discontinued operation;

-     le acquisizioni di quote di minoranza relative a entità per le quali esiste già il controllo non sono considerate tali, bensì operazioni sul patrimonio netto; il Gruppo procede alla contabilizzazione a patrimonio netto dell’eventuale differenza fra il costo di acquisizione e la relativa frazione di patrimonio netto acquisita;

-     gli utili e le perdite significativi, con i relativi effetti fiscali, derivanti da operazioni effettuate tra società consolidate integralmente e non ancora realizzati nei confronti di terzi, sono eliminati, salvo che per le perdite non realizzate che non sono eliminate, qualora la transazione fornisca evidenza di una riduzione di valore dell’attività trasferita. Sono inoltre eliminati se significativi, i reciproci rapporti di debito e credito, i costi e i ricavi, nonché gli oneri e i proventi finanziari;

-     gli utili o le perdite derivanti dalla cessione di quote di partecipazione in Società consolidate che comportano la perdita del controllo sono imputati a conto economico per l’ammontare corrispondente alla differenza fra il prezzo di vendita e la corrispondente frazione di patrimonio netto consolidato ceduta.

 

Società collegate

Le società collegate sono quelle sulle quali il Gruppo esercita un’influenza notevole, che si presume sussistere quando la partecipazione è compresa tra il 20% e il 50% dei diritti di voto.

Le partecipazioni in società collegate sono valutate con il metodo del patrimonio netto. Il metodo del patrimonio netto è di seguito descritto:

-         il valore contabile di tali partecipazioni risulta allineato al patrimonio netto rettificato, ove necessario, per riflettere l’applicazione degli IFRS e comprende l’iscrizione dei maggiori valori attribuiti alle attività e alle passività e dell’eventuale avviamento individuati al momento dell’acquisizione;

-         gli utili o le perdite di pertinenza del Gruppo sono contabilizzati dalla data in cui l’influenza notevole ha avuto inizio e fino alla data in cui l’influenza notevole cessa; nel caso in cui, per effetto delle perdite, la Società valutata con il metodo in oggetto evidenzi un patrimonio netto negativo, il valore di carico della partecipazione è annullato e l’eventuale eccedenza di pertinenza del Gruppo, laddove questo ultimo si sia impegnato ad adempiere a obbligazioni legali o implicite dell’impresa partecipata, o comunque a coprirne le perdite, è rilevata in un apposito fondo; le variazioni patrimoniali delle Società valutate con il metodo del patrimonio netto non rappresentate dal risultato di conto economico sono contabilizzate direttamente a rettifica delle riserve di patrimonio netto;

-         gli utili e le perdite significative non realizzati generati su operazioni poste in essere tra la capogruppo/società controllate e la partecipata valutata con il metodo del patrimonio netto sono eliminati in funzione del valore della quota di partecipazione del Gruppo nella partecipata stessa; le perdite non realizzate sono eliminate, a eccezione del caso in cui esse siano rappresentative di riduzione di valore.

 

2.5    Area di consolidamento e sue variazioni

Di seguito sono riportati i dati relativi alla sede legale e al capitale sociale al 31 dicembre 2016 e al 31 dicembre 2015 delle società incluse nell’area di consolidamento con il metodo integrale e con il metodo del patrimonio netto:

Ragione SocialeSede LegaleCapitale sociale al 31/12/2016 (Euro) Capitale sociale al 31/12/2015 (Euro) 
SEA Handling S.p.A. (in liquidazione) (1)Aeroporto di Malpensa - Terminal 2 - Somma Lombardo (VA) 10.304.659 10.304.659
SEA Energia S.p.A.Aeroporto di Milano Linate - Segrate (MI) 5.200.000 5.200.000
SEA Prime S.p.A.Viale dell'Aviazione, 65 - Milano 2.976.000 2.976.000
Signature Flight Support Italy S.r.l. (già Prime AviationServices S.p.A.) (2)Viale dell'Aviazione, 65 - Milano 420.000 420.000
Consorzio Malpensa ConstructionVia del Vecchio Politecnico, 8 - Milano 51.646 51.646
Dufrital S.p.A.Via Lancetti, 43 - Milano 466.250 466.250
SACBO S.p.A.Via Orio Al Serio, 49/51 - Grassobbio (BG) 17.010.000 17.010.000
SEA Services S.r.l.Via Caldera, 21 - Milano 105.000 105.000
Malpensa Logistica Europa S.p.A.Aeroporto di Milano Linate - Segrate (MI) 6.000.000 6.000.000
Disma S.p.A.Aeroporto di Milano Linate - Segrate (MI) 2.600.000 2.600.000

Si riporta di seguito il dettaglio delle società incluse nell’area di consolidamento al 31 dicembre 2016 con indicazione dei rispettivi metodi di consolidamento:

Ragione SocialeMetodo di Consolidamento al 31/12/2016% Possesso del Gruppo al 31/12/2016% Possesso del Gruppo al 31/12/2015
SEA Handling S.p.A. (in liquidazione) (1)(1)100%100%
SEA Energia S.p.A.Integrale100%100%
SEA Prime S.p.A. Integrale98,34%98,34%
Consorzio Malpensa ConstructionIntegrale51%51%
Signature Flight Support Italy S.r.l. (già Prime AviationServices S.p.A.) (2)Patr. Netto39,34%98,34%
Dufrital S.p.A.Patr. Netto40%40%
SACBO S.p.A.Patr. Netto30,979%30,979%
SEA Services S.r.l.Patr. Netto40%40%
Malpensa Logistica Europa S.p.A.Patr. Netto25%25%
Disma SpAPatr. Netto18,75%18,75%

(1)     L’Assemblea Straordinaria dei soci della controllata SEA Handling S.p.A. in liquidazione del 9 giugno 2014 ha deliberato di sciogliere anticipatamente la Società e di porla in liquidazione con decorrenza dal 1° luglio 2014, autorizzando anche l’eventuale esercizio provvisorio dell’impresa in data successiva al primo luglio, per il minimo periodo necessario (l’esercizio provvisorio è stato confermato nell’assemblea di SEA Handling in liquidazione del 30 luglio 2014 per il periodo 1 luglio – 31 agosto 2014). La decisione di dismettere il settore handling aviazione commerciale, non ha determinato l’uscita dall’area di consolidamento del Gruppo ma la applicazione dell’IFRS 5 alle attività discontinuate.

(2)     Indirettamente tramite SEA Prime S.p.A.. Il 1° aprile 2016 SEA Prime S.p.A. ha trasferito 252 azioni, rappresentanti il 60% del capitale sociale della società Signature Flight Support Italy Srl. (già Prime AviationServices SpA), ad una società terza. Pertanto, sino al 31 marzo 2016 la società, essendo controllata, è stata consolidata con il metodo integrale nel bilancio consolidato del Gruppo SEA. Dal 1° aprile 2016, data della perdita del controllo, la società è stata classificata tra le collegate e valutata con il metodo del patrimonio netto. Il 14 febbraio 2017 l’assemblea dei soci ha deliberato la trasformazione da Società per Azioni a Società a responsabilità limitata e la modifica della denominazione sociale da "Prime AviationServices" a "Signature Flight Support Italy".

 

2.6    Conversione di operazioni denominate in valuta diversa dalla valuta funzionale

Le operazioni in valuta diversa da quella funzionale dell’entità che pone in essere l’operazione sono convertite in Euro utilizzando il tasso di cambio in essere alla data della transazione.

Gli utili e le perdite su cambi generati dalla chiusura della transazione oppure dalla conversione effettuata a fine anno delle attività e delle passività in valuta sono iscritti a conto economico.

 

2.7    Criteri di valutazione

Immobilizzazioni immateriali

Le immobilizzazioni immateriali sono costituite da elementi non monetari, identificabili e privi di consistenza fisica, controllabili e atti a generare benefici economici futuri. Tali elementi sono rilevati al costo di acquisto e/o di produzione, comprensivo delle spese direttamente attribuibili per predisporre l’attività al suo utilizzo, al netto degli ammortamenti cumulati e delle eventuali perdite di valore. Le tipologie di immobilizzazioni immateriali sono le seguenti: 

(a) Diritti sui beni in concessione

I “Diritti sui beni in concessione” rappresentano il diritto del Concessionario a utilizzare il bene in concessione (c.d. metodo dell’attività immateriale) in considerazione dei costi sostenuti per la progettazione e la costruzione del bene con obbligo di restituzione al termine della concessione. Il valore corrisponde al “fair value” dell’attività di progettazione e costruzione maggiorato degli oneri finanziari capitalizzati, nel rispetto dei requisiti previsti dallo IAS 23, durante la fase di costruzione. Il fair value dei servizi di costruzione è determinato sulla base dei costi effettivamente sostenuti maggiorati di un mark up del 6% rappresentativo della miglior stima circa la remunerazione dei costi interni per l’attività di direzione lavori e progettazione svolta dal Gruppo sia di un mark up che un general constructor terzo richiederebbe per svolgere la medesima attività, così come previsto dall’IFRIC12. La logica di determinazione del fair value discende dal fatto che il concessionario deve applicare quanto previsto dal paragrafo 12 dello IAS 18 e pertanto se il fair value dei servizi ricevuti (nel caso specifico il diritto a sfruttare il bene) non può essere determinato con attendibilità, il ricavo è calcolato sulla base del fair value dei servizi di costruzione effettuati.

Le attività per servizi di costruzione in corso alla data di chiusura del bilancio sono valutate sulla base dello stato avanzamento lavori in accordo con lo IAS 11 e tale valutazione confluisce nel rigo di conto economico “Ricavi per lavori su beni in concessione”.

Le attività di ripristino o sostituzione non sono capitalizzate e confluiscono nella stima del fondo di ripristino e sostituzione trattato successivamente.

I beni in concessione vengono ammortizzati lungo la durata della concessione, poiché si presuppone che i benefici economici futuri del bene verranno utilizzati dal concessionario.

Il fondo ammortamento e il fondo di ripristino e sostituzione, complessivamente considerati, assicurano l’adeguata copertura dei seguenti oneri:

  • gratuita devoluzione allo Stato alla scadenza della concessione dei beni gratuitamente devolvibili con vita utile superiore alla durata della concessione;
  • ripristino e sostituzione dei componenti soggetti a usura dei beni in concessione.

Qualora si verifichino eventi che facciano presumere una riduzione del valore di tali attività immateriali, la differenza tra il valore di iscrizione e il valore di recupero viene imputata a conto economico.

(b) Diritti di brevetto industriale, di utilizzazione di opere dell’ingegno ed altre

Brevetti, concessioni, licenze, marchi e diritti similari

I marchi e le licenze sono ammortizzati a quote costanti, in base alla loro vita utile.

Computer software

I costi per software sono ammortizzati a quote costanti in 3 anni, mentre i costi relativi alla manutenzione dei programmi software sono addebitati al conto economico nel momento in cui sono sostenuti.

Le immobilizzazioni immateriali a vita utile definita sono inoltre sottoposte a verifica per identificare eventuali riduzioni di valore annualmente o ogniqualvolta vi sia un’indicazione che l’immobilizzazione possa aver subito una riduzione di valore. Si rimanda a quanto riportato al successivo paragrafo “Perdite di valore delle attività”.

Immobilizzazioni materiali

Le immobilizzazioni materiali includono sia i beni immobili, di cui in parte rientranti nell’IFRIC 12, sia i beni mobili.

Beni immobili

I beni immobili, in parte finanziati dallo Stato, sono in parte rappresentati da immobilizzazioni materiali acquisite dal Gruppo nell’osservanza della Convenzione 2001 (che rinnova la precedente concessione del 7 maggio 1962). La Convenzione 2001 prevede l’obbligo a carico di SEA di provvedere alla manutenzione e all’esercizio di tutti i beni aeroportuali strumentali all’esercizio dell’attività d’impresa e il diritto di realizzare opere sul sedime aeroportuale, che rimangono di proprietà di SEA fino alla data di scadenza della Convenzione 2001, fissata per il 4 maggio 2041. In bilancio le immobilizzazioni sono esposte al netto dei contributi erogati dallo Stato.

Gli ammortamenti dei beni immobili di proprietà del Gruppo sono imputati su base mensile a quote costanti mediante aliquote che consentono di ammortizzare i cespiti fino a esaurimento della vita utile. Qualora quest’ultima ecceda la data di fine concessione, l’ammortamento viene determinato a quote costanti fino alla scadenza della concessione. Quando l’immobilizzazione oggetto di ammortamento è composta da elementi distintamente identificabili, la cui vita utile differisce significativamente da quella delle altre parti che compongono l’attività, l’ammortamento è effettuato separatamente per ciascuna di tali parti, in applicazione del metodo del “component approach”.

Relativamente ai terreni è necessario distinguere tra i terreni di proprietà del Gruppo, classificati tra le immobilizzazioni materiali e non soggetti ad ammortamento e le aree espropriate, funzionali all’ampliamento del Terminal di Malpensa, classificate nei “Diritti sui beni in concessione” e ammortizzate lungo la durata della concessione.

Le devoluzioni gratuite di beni materiali sono iscritte al valore di mercato determinato secondo perizie tecniche predisposte da soggetti terzi.

Beni mobili

I beni mobili di proprietà sono rappresentati da immobilizzazioni acquisite a titolo oneroso dal Gruppo non soggetti a obbligo di devoluzione gratuita.

Gli impianti e macchinari sono iscritti al costo d’acquisto o di produzione e, solo con riferimento ai beni in proprietà, al netto degli ammortamenti accumulati e delle eventuali perdite di valore. Il costo include gli oneri direttamente sostenuti per predisporre le attività al loro utilizzo, nonché eventuali oneri di smantellamento e di rimozione che verranno sostenuti conseguentemente a obbligazioni contrattuali che richiedano di riportare il bene nelle condizioni originarie.

Gli oneri sostenuti per le manutenzioni e le riparazioni di natura ordinaria e/o ciclica sono direttamente addebitati a conto economico quando sostenuti. La capitalizzazione dei costi inerenti l’ampliamento, ammodernamento o miglioramento degli elementi strutturali di proprietà o in uso da terzi è effettuata nei limiti in cui essi rispondano ai requisiti per essere separatamente classificati come attività o parte di una attività, applicando il criterio del “component approach”, secondo il quale ciascuna componente suscettibile di un’autonoma valutazione della vita utile e del relativo valore deve essere trattata individualmente.

Gli ammortamenti sono addebitati a conto economico su base mensile a quote costanti mediante aliquote che consentono di ammortizzare i cespiti fino a esaurimento della vita utile. Qualora quest’ultima ecceda la data di fine concessione, l’ammortamento viene determinato a quote costanti fino alla scadenza della concessione. Quando l’attività oggetto di ammortamento è composta da elementi distintamente identificabili, la cui vita utile differisce significativamente da quella delle altre parti che compongono l’attività, l’ammortamento è effettuato separatamente per ciascuna di tali parti, in applicazione del metodo del “component approach”.

Di seguito sono elencate le percentuali di ammortamento per i beni di proprietà, per i quali non sono stati identificati i componenti specifici:

Mezzi di carico e scarico

10,0%

Attrezzature di pista

31,5%

Attrezzatura varia e minuta

25,0%

Mobili e arredi

12,0%

Automezzi

20,0%

Autovetture

25,0%

Macchine elettromeccaniche ed elettroniche

20,0%

La vita utile degli immobili, impianti e macchinari e il loro valore residuo sono rivisti e aggiornati, ove necessario, almeno alla chiusura di ogni esercizio.

Investimenti immobiliari

Tale voce comprende gli immobili di proprietà aventi carattere non strumentale. Gli investimenti immobiliari inizialmente rilevati al costo, negli esercizi successivi sono valutati con il criterio del costo ammortizzato, al netto degli ammortamenti cumulati e di eventuali perdite di valore.

L’ammortamento viene determinato, a quote costanti, in funzione della vita utile stimata dell’immobile. 

Perdite di valore delle attività

A ciascuna data di riferimento, gli immobili, impianti e macchinari, le immobilizzazioni immateriali e le partecipazioni in imprese controllate e collegate sono analizzate al fine di identificare l’esistenza di eventuali indicatori di riduzione del loro valore. Nel caso sia identificata la presenza di tali indicatori, si procede alla stima del valore recuperabile delle suddette attività, imputando l’eventuale svalutazione rispetto al relativo valore di libro a conto economico. Il valore recuperabile di un’attività è il maggiore tra il suo fair value, ridotto dei costi di vendita e il suo valore d’uso, laddove quest’ultimo è il valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati per tale attività. Per un'attività che non genera flussi finanziari ampiamente indipendenti, il valore di realizzo è determinato in relazione alla cash generating unit cui tale attività appartiene. Nel determinare il fair value si considera il costo di acquisto di uno specifico bene che tiene conto di un coefficiente di deprezzamento (tale coefficiente tiene conto delle effettive condizioni del bene). Nel determinare il valore d'uso, i flussi finanziari futuri attesi sono attualizzati con un tasso di sconto che riflette la valutazione corrente di mercato del costo del denaro, rapportato al periodo dell’investimento e ai rischi specifici dell'attività. Una riduzione di valore è riconosciuta a conto economico quando il valore di iscrizione dell’attività è superiore al valore recuperabile. Se vengono meno i presupposti per una svalutazione precedentemente effettuata, il valore contabile dell’attività (o delle unità generatrici di flussi finanziari), a eccezione dell’avviamento, è ripristinato con imputazione a conto economico, nei limiti del valore netto di carico che l’attività in oggetto avrebbe avuto se non fosse stata effettuata la svalutazione e fossero stati effettuati gli ammortamenti. 

Attività finanziarie

Al momento della loro iniziale rilevazione, le attività finanziarie sono classificate in una delle seguenti categorie in funzione della relativa natura e dello scopo per cui sono state acquistate:

  • attività finanziarie a fair value a conto economico;
  • crediti e finanziamenti attivi;
  • attività disponibili per la vendita.

Le attività finanziarie sono iscritte all’attivo patrimoniale nel momento in cui la Società diviene parte dei contratti connessi alle stesse. Le attività finanziarie cedute sono eliminate dall’attivo dello stato patrimoniale, quando il diritto a ricevere i flussi di cassa è trasferito unitamente a tutti i rischi e benefici associati alla proprietà.

Gli acquisti e le vendite di attività finanziarie sono contabilizzati alla data valuta delle relative operazioni.  Le attività finanziarie sono valutate come segue:

(a) Attività finanziarie a fair value a conto economico

Le attività finanziarie sono classificate in questa categoria se acquisite allo scopo di essere cedute nel breve termine. Le attività di questa categoria sono classificate come correnti e valutate al fair value; le variazioni di fair value sono riconosciute a conto economico nell’esercizio in cui sono rilevate, se significative.

(b) Crediti e finanziamenti attivi

Per crediti e finanziamenti attivi si intendono strumenti finanziari, prevalentemente relativi a crediti verso clienti, non derivati e non quotati in un mercato attivo, dai quali sono attesi pagamenti fissi o determinabili. I crediti e finanziamenti attivi sono inclusi nell’attivo corrente, a eccezione di quelli con scadenza contrattuale superiore ai dodici mesi rispetto alla data di bilancio, che sono classificati nell’attivo non corrente. Tali attività sono valutate al costo ammortizzato sulla base del metodo del tasso d’interesse effettivo.

Se vi è un’obiettiva evidenza di elementi che indicano riduzioni di valore, l’attività è ridotta in misura tale da risultare pari al valore scontato dei flussi di cassa ottenibili in futuro. Le perdite di valore sono rilevate a conto economico. Se negli esercizi successivi vengono meno le motivazioni delle precedenti svalutazioni, il valore delle attività è ripristinato fino a concorrenza del valore che sarebbe derivato dall’applicazione del costo ammortizzato.

(c) Attività finanziarie disponibili per la vendita

Le attività disponibili per la vendita sono strumenti finanziari non derivati esplicitamente designati in questa categoria, ovvero che non trovano classificazione in nessuna delle precedenti categorie e sono compresi nelle attività non correnti a meno che il management intenda cederli nei 12 mesi successivi dalla data del bilancio. Tali attività finanziarie sono valutate al fair value e gli utili o perdite da valutazione sono imputati a una riserva di patrimonio netto afferente le “altre componenti dell’utile complessivo” (altre componenti del conto economico); la loro rilevazione a conto economico è effettuata solo nel momento in cui l’attività finanziaria viene effettivamente ceduta, o, nel caso di variazioni cumulate negative, quando si valuta che la riduzione di valore già rilevata a patrimonio netto non potrà essere recuperata in futuro.

Nel caso di partecipazioni classificate come partecipazioni disponibili per la vendita, un prolungato o significativo declino nel fair value della partecipazione al di sotto del costo iniziale è considerato un indicatore di perdita di valore.

Strumenti finanziari derivati

Gli strumenti finanziari derivati sono classificati come strumenti di copertura quando la relazione tra il derivato e l’oggetto della copertura è formalmente documentata e l’efficacia della copertura, verificata periodicamente, è elevata. Quando i derivati di copertura coprono il rischio di variazione del fair value degli strumenti oggetto di copertura (fair value hedge, es. copertura della variabilità del fair value di attività/passività a tasso fisso), i derivati sono rilevati al fair value con imputazione degli effetti a conto economico; coerentemente, gli strumenti oggetto di copertura sono adeguati per riflettere le variazioni del fair value associate al rischio coperto. Quando i derivati coprono il rischio di variazione dei flussi di cassa degli strumenti oggetto di copertura (cash flow hedge), le coperture effettuate vengono designate a fronte dell’esposizione alla variabilità dei flussi finanziari attribuibile ai rischi che in un momento successivo possono influire sul conto economico. La parte efficace della variazione di fair value della parte di contratti derivati che sono stati designati come di copertura secondo i requisiti previsti dallo IAS 39, viene rilevata in una riserva di patrimonio netto (e in particolare nelle “altre componenti del conto economico complessivo”); tale riserva viene poi imputata a conto economico nell’esercizio in cui la transazione coperta influenza il conto economico. La parte inefficace della variazione di fair value della parte di contratti derivati, così come l’intera variazione di fair value dei derivati, che non sono stati designati come di copertura o che non ne presentano i requisiti richiesti dal citato IAS 39, viene invece contabilizzata direttamente a conto economico nella voce “proventi / oneri finanziari”.

Il fair value di strumenti finanziari quotati è basato sul prezzo corrente di offerta. Se il mercato di un’attività finanziaria non è attivo (o si riferisce a titoli non quotati), il Gruppo definisce il fair value utilizzando tecniche di valutazione che includono: il riferimento ad avanzate trattative in corso, riferimenti a titoli che posseggono le medesime caratteristiche, analisi basate sui flussi di cassa, modelli di prezzo basati sull’utilizzo di indicatori di mercato e allineati, per quanto possibile, alle attività da valutare. 

Crediti commerciali e altri crediti

I crediti commerciali e gli altri crediti sono riconosciuti inizialmente al fair value e successivamente valutati in base al metodo del costo ammortizzato al netto del fondo svalutazione crediti. Qualora vi sia un’obiettiva evidenza di indicatori di riduzioni di valore, l’attività viene ridotta in misura tale da risultare pari al valore scontato dei flussi ottenibili in futuro.

L’obiettiva evidenza di perdita di valore è verificata considerando, tra l’altro, rilevanti inadempimenti contrattuali, significative difficoltà finanziarie, rischio di insolvenza della controparte. I crediti sono esposti al netto degli accantonamenti al fondo svalutazione. Se negli esercizi successivi la riduzione di valore dell’attività è accertata, il fondo svalutazione è utilizzato; differentemente, se vengono meno le motivazioni delle precedenti svalutazioni, il valore delle attività viene ripristinato fino a concorrenza del valore che sarebbe derivato dall’applicazione del costo ammortizzato qualora non fosse stata effettuata la svalutazione. Per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota 4.1. 

Rimanenze

Le rimanenze sono iscritte al minore tra il costo medio ponderato di acquisto o di produzione e il valore netto di realizzo ovvero costo di sostituzione. Non sono inclusi nella valutazione delle rimanenze gli oneri finanziari. 

Disponibilità liquide

Le disponibilità liquide comprendono la cassa, i depositi bancari disponibili, le altre forme di investimento a breve termine, con scadenza uguale o inferiore ai tre mesi. Alla data del bilancio, gli scoperti di conto corrente sono classificati tra i debiti finanziari nelle passività correnti nello stato patrimoniale. Gli elementi inclusi nelle disponibilità liquide sono valutati al fair value. 

Fondi rischi e oneri

I fondi rischi e oneri sono iscritti a fronte di perdite e oneri di natura determinata, di esistenza certa o probabile, dei quali, tuttavia, non sono determinabili precisamente l’ammontare e/o la data di accadimento. L’iscrizione viene rilevata solo quando esiste un’obbligazione corrente (legale o implicita) per una futura uscita di risorse economiche come risultato di eventi passati ed è probabile che tale uscita sia richiesta per l’adempimento dell’obbligazione. Tale ammontare rappresenta la miglior stima della spesa richiesta per estinguere l’obbligazione.

I rischi per i quali il manifestarsi di una passività è soltanto possibile sono indicati nell’apposita sezione informativa su impegni e rischi e per i medesimi non si procede ad alcuno stanziamento.

Fondo di ripristino e sostituzione dei beni in concessione

Il trattamento contabile degli interventi che il concessionario effettua sui beni oggetto di concessione, a norma dell’IFRIC 12, è diverso a seconda della diversa natura degli interventi stessi: gli interventi di normale manutenzione del bene sono manutenzioni ordinarie e pertanto rilevate a conto economico; gli interventi di sostituzione e manutenzione programmata del bene a una data futura, considerato che l’IFRIC 12 non prevede l’iscrizione di un bene fisico ma di un diritto, devono essere rilevati a norma dello IAS 37 - “accantonamenti e passività potenziali” - che stabilisce l’addebito a conto economico di un accantonamento e, in contropartita, la rilevazione di un fondo oneri nello stato patrimoniale. 

Il fondo di ripristino e sostituzione dei beni in concessione accoglie, pertanto, la miglior stima del valore attuale degli oneri maturati alla data di chiusura del bilancio per le manutenzioni programmate nei prossimi esercizi e finalizzate ad assicurare la funzionalità, operatività e sicurezza dei beni in concessione.

Si precisa che il fondo di ripristino e sostituzione dei beni si riferisce unicamente alle immobilizzazioni che rientrano nell’ambito di applicazione dell’IFRIC 12 (ossia beni in concessione classificati nelle immobilizzazioni immateriali).  

Fondi relativi al personale

Fondi pensione

Le Società del Gruppo hanno in essere sia piani a contribuzione definita (contributo al Servizio Sanitario nazionale e contributi all’INPS per i piani pensionistici) che piani a benefici definiti (TFR).

Un piano a contribuzione definita è un piano al quale il Gruppo partecipa mediante versamenti fissi a soggetti terzi gestori di fondi e in relazione al quale non vi sono obblighi legali o di altro genere a pagare ulteriori contributi qualora il fondo non abbia sufficienti attività per far fronte agli obblighi nei confronti dei dipendenti per il periodo in corso e i precedenti. Per i piani a contribuzione definita, il Gruppo versa contributi, volontari o stabiliti contrattualmente, a fondi pensione assicurativi pubblici e privati. I contributi sono iscritti come costi del personale secondo il principio della competenza economica. I contributi anticipati sono iscritti come un’attività che sarà rimborsata o portata a compensazione di futuri pagamenti, qualora siano dovuti.

Un piano a benefici definiti è un piano non classificabile come piano contributivo. Nei programmi con benefici definiti, l’ammontare del beneficio da erogare al dipendente è quantificabile soltanto dopo la cessazione del rapporto di lavoro, ed è legato a uno o più fattori quali l’età, gli anni di servizio e la retribuzione; pertanto il relativo onere è imputato al conto economico di competenza in base al calcolo attuariale. La passività iscritta nel bilancio per i piani a benefici definiti corrisponde al valore attuale dell’obbligazione alla data di bilancio, al netto, ove applicabile, del fair value delle attività del piano. Gli obblighi per i piani a benefici definiti sono determinati annualmente da un attuario indipendente utilizzando il projected unit credit method. Il valore attuale del piano a benefici definiti è determinato scontando i futuri flussi di cassa a un tasso di interesse pari a quello di obbligazioni (high-quality corporate) emesse nella valuta in cui la passività sarà liquidata e che tenga conto della durata del relativo piano pensionistico. Il Gruppo adottava già al 31 dicembre 2012 l’accounting choice prevista dal principio IAS 19 che prevedeva che gli utili e perdite attuariali fossero rilevati direttamente nel patrimonio netto e, conseguentemente, l’entrata in vigore dello IAS 19R che elimina trattamenti alternativi a quello già adottato dal Gruppo non ha impatti sulla classificazione comparativa delle voci interessate.

Si segnala che, in seguito alle modifiche apportate alla regolamentazione del Fondo trattamento di fine rapporto dalla Legge 27 dicembre 2006 n. 296 e successivi Decreti e Regolamenti emanati nel corso del primo semestre del 2007, il Fondo di trattamento di fine rapporto dovuto ai dipendenti ai sensi dell’articolo 2120 del codice civile, ricade nella categoria dei piani a benefici definiti per la parte maturata prima dell’applicazione della nuova normativa e nella categoria dei piani a contribuzione definita per la parte maturata dopo l’applicazione della nuova norma.

Benefici per cessazione del rapporto di lavoro

I benefici per cessazione del rapporto di lavoro sono corrisposti ai dipendenti quando il dipendente termina il suo rapporto di lavoro prima della normale data di pensionamento, o quando un dipendente accetta la rescissione volontaria del contratto. Il Gruppo contabilizza i benefici per cessazione del rapporto di lavoro quando è dimostrabile che la chiusura del rapporto di lavoro è in linea con un formale piano che definisce la cessazione del rapporto stesso, o quando l’erogazione del beneficio è il risultato di un processo di incentivazione all’uscita. 

Passività finanziarie

Le passività finanziarie e le altre obbligazioni a pagare, sono inizialmente iscritte al fair value, al netto dei costi accessori di diretta imputazione, e successivamente sono valutate al costo ammortizzato, applicando il criterio del tasso effettivo di interesse. Se vi è un cambiamento dei flussi di cassa attesi ed esiste la possibilità di stimarli attendibilmente, il valore delle passività è ricalcolato per riflettere tale cambiamento sulla base del valore attuale dei nuovi flussi di cassa attesi e del tasso interno di rendimento inizialmente determinato. Le passività finanziarie sono classificate fra le passività correnti, salvo che il Gruppo abbia un diritto incondizionato a differire il loro pagamento per almeno 12 mesi dopo la data di riferimento.

Gli acquisti e le vendite di passività finanziarie sono contabilizzati alla data valuta della relativa regolazione.

Le passività finanziarie sono rimosse dal bilancio al momento della loro estinzione e quando il Gruppo ha trasferito tutti i rischi e gli oneri relativi allo strumento stesso.

 

Debiti commerciali e altri debiti

I debiti commerciali e gli altri debiti sono riconosciuti inizialmente al fair value e successivamente valutati in base al metodo del costo ammortizzato. 

Operazioni di reverse factoring- factoring indiretto

Al fine di garantire l’accesso facilitato al credito per i propri fornitori, il Gruppo ha posto in essere accordi di reverse factoring o factoring indiretto (pro-solvendo). Sulla base delle strutture contrattuali in essere il fornitore ha la possibilità di cedere a propria discrezione, i crediti vantati verso il Gruppo ad un istituto finanziatore ed incassarne l’ammontare prima della scadenza.

I tempi di pagamento previsti in fattura non sono oggetto di ulteriori dilazioni concordate tra il fornitore e il Gruppo e pertanto non onerosi.

In tale contesto i rapporti, per i quali viene mantenuta la primaria obbligazione con il fornitore e l’eventuale dilazione, ove concessa, non comportando una modifica nei termini di pagamento, mantengono la loro natura e pertanto rimangono classificati tra le passività commerciali. 

Riconoscimento dei ricavi

I ricavi sono rilevati al fair value del corrispettivo ricevuto per le prestazioni di servizi della gestione ordinaria dell’attività. Il ricavo è riconosciuto al netto dell’imposta sul valore aggiunto e degli sconti.

I ricavi, principalmente riferibili alle prestazioni di servizi sono riconosciuti nell’esercizio nel quale i servizi sono resi.

I canoni attivi e le royalty sono riconosciuti nell’esercizio di maturazione, in base agli accordi contrattuali sottoscritti.

I ricavi di attività di handling sono riconosciuti per competenza temporale sulla base dei transiti dei passeggeri avvenuti nell’esercizio di riferimento.

I ricavi derivanti dalla produzione di energia elettrica e termica sono contabilizzati per competenza sulla base delle quantità effettivamente prodotte espresse in kWh. Le tariffe applicate sono quelle previste dai contratti in essere; alcune sono a prezzo fisso altre a prezzo indicizzato.

Certificati verdi, certificati bianchi e quote di emissione

Le Società che producono energia elettrica da fonti rinnovabili ricevono i certificati verdi dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE). La rilevazione dei ricavi avviene nell’esercizio di competenza sia nel caso di certificati emessi a preventivo sia nel caso di certificati emessi a consuntivo. In sede di redazione del Bilancio Consolidato è iscritto un credito verso il GSE in contropartita alla rilevazione dei ricavi che si regola al momento della vendita dei certificati con iscrizione del credito commerciale verso clienti.

Analogo trattamento contabile è stato adottato con riferimento ai certificati bianchi che sono assegnati dal GSE (per la prima volta nel 2013, per gli anni 2012 e 2013) a seguito del riconoscimento come CAR (Cogenerazione ad Alto Rendimento) della centrale di Malpensa.

Ricavi per lavori su beni in concessione

I ricavi maturati nell’esercizio relativi alle attività di costruzione sono iscritti in relazione allo stato di avanzamento dei lavori secondo il metodo della percentuale di completamento e, sulla base dei costi sostenuti per tali attività maggiorati di un 6% rappresentativo, sia della remunerazione dei costi interni dell’attività di direzione lavori e progettazione svolta dal Gruppo SEA, sia del mark up per l’attività svolta al pari di un general constructor (come previsto dall’IFRIC 12).

Contributi pubblici

I contributi pubblici, in presenza di una delibera formale di attribuzione sono rilevati per competenza in diretta correlazione con i costi sostenuti (IAS 20). 

Contributi in conto capitale

I contributi pubblici in conto capitale che si riferiscono a immobili, impianti e macchinari sono registrati a riduzione del valore di acquisizione dei cespiti cui si riferiscono.

Contributi in conto esercizio

I contributi diversi dai contributi in conto capitale sono accreditati al conto economico.

Riconoscimento dei costi

I costi sono riconosciuti quando sono relativi a beni e servizi acquistati o consumati nell’esercizio o per ripartizione sistematica.

Gli incentivi concessi ai vettori, e determinati in funzione del numero di passeggeri trasportati, e fatturati dai vettori stessi alla Società per il (i) mantenimento del traffico presso gli scali ovvero (ii) per lo sviluppo del traffico tramite il potenziamento di rotte esistenti o inserimento di nuove rotte, sono considerati costi commerciali e, come tali, classificati nei “Costi operativi” e rilevati in correlazione ai ricavi a cui sono riferibili.  In particolare, a giudizio del management che monitora l’efficacia di queste iniziative commerciali alla pari di altre iniziative di marketing classificate tra i costi commerciali, nonostante tali incentivi siano parametrati a talune voci specifiche di ricavo e a esse proporzionate, per la  loro natura di impulso al traffico o alla crescita dello scalo, da un punto di vista gestionale devono essere considerati unitariamente a tutti i costi sostenuti dalla Società in ambito commerciale e di marketing e sono quindi esposti nei management account e valutati nei KPI aziendali unitamente ai costi di marketing. In tale contesto è stata quindi presa la decisione di classificare tale fattispecie di incentivo, nella comunicazione finanziaria annuale in modo coerente alla visione gestionale.

Proventi finanziari

I proventi finanziari sono rilevati per competenza e includono gli interessi attivi sui fondi investiti, le differenze di cambio attive e i proventi derivanti dagli strumenti finanziari, quando non compensati nell’ambito di operazioni di copertura. Gli interessi attivi sono imputati a conto economico al momento della loro maturazione, considerando il rendimento effettivo. 

Oneri finanziari

Gli oneri finanziari sono rilevati per competenza e includono interessi passivi sui debiti finanziari calcolati usando il metodo dell’interesse effettivo e le differenze cambio passive. Gli oneri finanziari sostenuti a fronte di investimenti in attività per le quali normalmente trascorre un determinato periodo di tempo per rendere l’attività pronta per l’uso o per la vendita (qualifying asset) sono capitalizzati e ammortizzati lungo la vita utile della classe dei beni cui essi si riferiscono conformemente a quanto previsto dalla nuova versione dello IAS 23. 

Imposte

Le imposte correnti sono calcolate sulla base del reddito imponibile dell’esercizio, applicando le aliquote fiscali vigenti alla data di bilancio.

Le imposte differite sono calcolate a fronte di tutte le differenze che emergono tra la base imponibile di una attività o passività e il relativo valore contabile, a eccezione dell’avviamento. Le imposte anticipate, per la quota non compensata dalle imposte differite passive, sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate. Le imposte differite sono determinate utilizzando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili negli esercizi nei quali le differenze saranno realizzate o estinte. L’iscrizione di attività per imposte anticipate è effettuata quando il loro recupero è considerato probabile.

Le imposte correnti e differite sono rilevate nel conto economico, a eccezione di quelle relative a voci direttamente addebitate o accreditate a patrimonio netto, nei cui casi l’effetto fiscale è riconosciuto direttamente a patrimonio netto e nel conto economico complessivo. Le imposte sono compensate quando applicate dalla medesima autorità fiscale e quando sussiste un diritto legale di compensazione ed è attesa una liquidazione del saldo netto.

Le altre imposte non correlate al reddito, come le tasse sugli immobili, sono incluse tra gli “altri costi operativi”.

In caso di consolidato fiscale, ciascuna società trasferisce alla società consolidante il reddito o la perdita fiscale; la società consolidante rileva un credito nei confronti delle società che apportano imponibili fiscali pari all’IRES da versare. Per contro, nei confronti delle società che apportano perdite fiscali, la consolidante iscrive un debito.

Dividendi

Il debito per dividendi da distribuire ai soci è rilevato nell’esercizio in cui la distribuzione è approvata dall’assemblea.

I dividendi distribuiti tra società del Gruppo sono eliminati dal conto economico.